L’articolazione scapolo-omerale ha il più elevato grado di mobilità, motivato nell’evoluzione dell’uomo da quadrupede a bipede. La grande mobilità è permessa dalla forma stessa dell’articolazione così come dai tendini e muscoli della cuffia dei rotatori. L’equilibrio di questo complesso è inoltre garantito da muscoli rotatori e da legamenti.
Le patologie più frequenti interessano i tendini della cuffia dei rotatori, e dei 4 tendini quello più interessato è il sovraspinoso, che ha azione in elevazione, extrarotazione e abduzione. I soggetti particolarmente colpiti sono quindi i lavoratori manuali o gli sportivi che usano in modo ripetuto la spalla nei piani d’azione del sovraspinoso. Le tendiniti sono prevalentemente di origine degenerativa, ma possono avere anche un’origine traumatica.
I traumi, inoltre, possono rompere i legami di stabilità e si può instaurare un’instabilità, quindi la spalla dopo una prima lussazione tende a lussare per lesione di legamenti o deficit d’osso. Altra patologia della spalla prevalentemente nel soggetto oltre i 65 anni è l’artrosi che può avere varie cause: da insufficienza della cuffia, idiopatica, traumatica, reumatica.
In definitiva la spalla per essere in buono stato e non procurare dolore deve mantenere la sua funzione cioè il movimento. Più la spalla tende a perdere mobilità più provoca dolore, bisogna quindi mantenere o recuperare il movimento con idonei esercizi. Gli esami diagnostici sono l’Rx, la RM per lo studio dei tendini e muscoli (cuffia dei rotatori, trofismo muscolare), la TC prevalentemente per lo studio dell’osso (versione della glena, deficit osseo glenoideo nell’instabilità).
Oggi molte patologie della spalla che necessitano di chirurgia possono essere trattate in artroscopia con tempi di recupero molto più rapidi e con risultati ottimi (lesione cuffia rotatori, conflitto sub-acromiale, tendinopatia calcifica, lussazioni recidivanti). La chirurgia aperta è riservata al trattamento delle fratture e dell’artosi per l’impianto di placche o protesi.